La chiesa principale è dedicata a San Giovanni Battista, il santo patrono di Bossolasco.
Le prime notizie della chiesa risalgono al 1327. Sappiamo che nel 1464 venne ricostruita e ampliata dal marchese Manfredo Del Carretto, mantenendo l’organizzazione interna ad un sola navata coperta da volte a crociera e con una modesta facciata con campanile di piccole dimensioni.
Purtroppo di questa chiesa non ci rimane nulla a parte il pregevole campanile costruito in pietra da taglio eretto tra il 1462 e il 1464 come documentano le visite pastorali e la data incisa su una lesena nella navata sinistra. La chiesa di San Giovanni Battista nei secoli ha subito numerosi rifacimenti e modifiche che ne hanno stravolto totalmente le caratteristiche originarie: venne rifatta totalmente per ampliarne le dimensioni eliminando la gradinata antistante la facciata, l’abside venne sostituita, la facciata ricostruita in posizione avanzata rispetto alla precedente e con l’inserimento di frammenti di iscrizioni e stemmi di vecchia data.
Nel 1737 il parroco di Bossolasco Giovanni Benedetto Tarditi, natio di San Benedetto, fece riparare la chiesa e nello stesso anno venne consacrata da Mons. Vasco. Pochi anni dopo Giovanni Giordano da Torino mandò in dono il reliquario e la reliquia di San Giovanni Battista.
Nel 1927 per volere del parroco di Bossolasco Antonio Maiolo viene rifatta totalmente la chiesa. Il campanile, rimasto invariato nei secoli, venne sopraelevato per essere proporzionato alla maestosità della nuova costruzione, realizzata completamente in pietra. Con l’architetto Mesturino si decise di mantenere lo stile gotico-lombardo e si realizzò la facciata a doppia capanna.
L’ingresso della chiesa è protetto da un porticato su pilastri e archi pseudo-romanici conclusi da fiamme in cotto. Nella parte interna del porticato sono state inserite alcune pietre antiche scolpite provenienti dalle precedenti chiese. L’interno è caratterizzato da tre navate coperte da volte a crociera costolonate riccamente decorate. Gli affreschi nel presbiterio e nell’abside sono stati realizzati negli anni trenta del 1900 dal pittore Ovidio Fonti a imitazione degli affreschi quattrocenteschi.
Le pietre da taglio con cui è stata realizzata la chiesa di San Giovanni provengono dal Belbo. Vennero raccolte nel letto del torrente presso località Luzzi. Le pietre vennero lavorate sul posto tanto che fino agli anni sessanta vi erano ancora numerose scaglie di scarto della lavorazione. Venivano caricate su dei carri trainati da buoi per essere trasportate fino alla chiesa in costruzione. Sul versante di San Benedetto del torrente Belbo venne costruita una fontana per abbeverare i lavoratori e le bestie. Su una delle pietre con cui è stata realizzata tale fontana è incisa la data 1926.