Visit Bossolasco Insegne Antiche
Nell'incantevole borgo di Bossolasco si installò una comunità di intellettuali, pittori e scultori che fece del "paese delle Rose" il proprio rifugio per ritemprarsi dalla vita cittadina.
Alcuni famosi artisti come FILIPPO CABUTTI, GIGI CHESSA, FRANCESCO MENZIO, ENRICO PAULUCCI, IRENE INVREA, FRANCESCO CASORATI, ammaliati dalle splendide vedute e dagli scorci pittoreschi fecero di Bossolasco la loro residenza.
Per esprimere il loro affetto e il loro attaccamento al paese decisero di dipingere le insegne dei vari esercizi commerciali affinché nel vecchio borgo si respirasse anche una ventata artistica.
Da questo sono nate le insegne oggi esposte nella sala comunale, opere ormai di grande valore da proteggere dalle intemperie, ed è nata l'idea di riproporre le insegne su un'unica parete nel centro storico, così che tutti possano goderne.
Cenni storici
Nel periodo 1950-1970 i pittori torinesi Francesco Menzio, sposato a Ottavia Cabutti, figlia del pittore Bossolaschese Filippo Cabutti, Enrico Paulucci e la Marchesa Irene Invrea scelsero questa tranquilla località per soggiorni di contemplazione e di ispirazione pittorica.
Il paesaggio delle Langhe, da cui sono stati incantati, diventa così tema ricorrente e costante della loro pittura neoimpressionista e fauve. Nel 1960, proprio per rendere omaggio al paese che li ospitava, numerosi pittori, oltre a quelli menzionati, realizzarono 28 stupende insegne delle botteghe artigiane del piccolo centro Langarolo.
Purtroppo molte di queste sono andate perdute, ne rimangono solo alcune, attualmente presenti nella Sala Consiliare del Comune.
Per offrire la possibilità ad un vasto pubblico di vedere ed apprezzare queste importanti realizzazioni, l’Associazione ARTE a BOSSOLASCO in collaborazione con il Comune di BOSSOLASCO, tramite la Società ANTICHE INSEGNE di Carignano ha realizzato delle copie fedeli nelle stesse forme e misure di alcune di queste opere.
- Romano CAMPAGNOLI 1934 - 2017
- Mauro CHESSA 1933 - 2022
- Daphne MAUGHAM 1897 - 1982
- Eso PELUZZI 1894 - 1985
- Francesco TABUSSO 1930 -2012
- Mario CALANDRI 1914 - 1993
- Francesco CASORATI 1934 - 2013
- Piero MARTINA 1912 - 1982
- Enrico PAULUCCI 1901 -1999
- Giorgio RAMELLA 1939
- Carlo TERZOLO 1904 - 1975
- Sandro CHERCHI 1911 - 1998
- Francesco CAIAZZO 1916 - xxxx
Romano CAMPAGNOLI
1934 - 2017
Allievo di Italo Cremona all’Accademia Albertina di Torino, ha tenuto corsi di Tecniche Grafiche Speciali nella stessa Accademia e diretto il Primo Liceo Artistico di Torino.
Come pittore ha prediletto il tema degli elementi naturali: acqua, fuoco, terra, aria, luce e colore.
Come incisore ha sempre messo in mostra un sapiente impiego di una ampia selezione di tecniche miste, dalla punta secca all’acquaforte, all’acquatinta, opere realizzate su matrici di zinco, con sperimentazioni anche su lastre di plexiglass.
Il variegato nucleo di temi affrontati da Campagnoli nei due ambiti, pittorico e grafico, appare nello stesso tempo unitario, ma anche reciprocamente provvisto di una vita, per quanto comune e parallela, di fatto autonoma.
Mauro CHESSA
1933 - 2022
Come altri della sua generazioneha esordito alla Biennale di Venezia, dove espose nel '56 e poi nel '58. Dopo un inizio improntato al realismo esistenziale, da cui si distaccò dopo alcuni anni, per una visione influenzata dalla ‘pittura informale’ e dall'action painting (soprattutto per l'uso espressivo della materia pittorica), Chessa tornò ad una dimensione più scopertamente figurativa che all’inizio risentì dell'influenza di Francis Bacon, per poi svilupparsi in una sua visione personale.
Daphne MAUGHAM
1897 - 1982
Nel 1914 alla Galerie Druet di Parigi e nel 1921 una sua opera è accettata al Salon d'Automne; l'anno successivo, ritornata a Londra, si diploma presso la prestigiosa Slade School of Art. Arriva a Torino e inizia a studiare pittura presso la scuola di Felice Casorati.
Espone alla Promotrice torinese e partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia. Con Casorati ed alcuni suoi allievi presenta i suoi lavori alla Galleria Milano e alla Galleria Pesaro poi, nel 1930, alla Galleria Valle di Genova e alla International Exhibition del Carnegie Institute di Pittsburgh. Si sposa con il suo maestro di pittura e dà alla luce Francesco. E’ impegnata in numerose esposizioni pubbliche di prestigio internazionale; le sue opere ricevono riconoscimenti dalla critica e dal pubblico di Pittsburgh.
È presente assiduamente alle Quadriennali Milano, Parigi (premiata alla mostra internazionale), Genova, Venezia. Nel 1941 molti suoi lavori vengono distrutti durante l'incendio che devasta il suo atelier in via Mazzini a Torino. Gli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta sono contrassegnati da numerosi appuntamenti che vedono la pittrice impegnata in numerose collettive di grande rilievo.
Eso PELUZZI
1894 -1985
Figlio di Giuseppe, abile liutaio, e di Placida Rodino frequenta le scuole tecniche e, nel 1911, si iscrive all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Intelligentissimo umorista, attore nato, sarcastico, a volte addirittura caustico, espone le sue prime opere in collettive e personali e, dal 1926 al 1948, partecipa alle Biennali di Venezia e alle Quadriennali di Roma.
Nel 1942 un bombardamento gli distrugge lo studio di Savona dove “perdono la vita oltre 200 opere. Negli ultimi anni si stabilì definitivamente a Monchiero nelle Langhe.
Francesco TABUSSO
1930 -2012
Nato a Sesto San Giovanni, consegue la Maturità Classica al Liceo Rosmini di Torino; successivamente frequenta, dal 1949 al 1954, lo studio di Felice Casorati: "Casorati mi insegnò a dipingere con metodicità, ad essere un pittore che dipinge come un artigiano...Io penso di aver appreso da Casorati non solo a dipingere, ma anche a vivere da pittore".
A soli 24 anni era tra gli invitati alla Biennale di Venezia, mentre nel 1955 è presente all'Unione Culturale insieme a Francesco Casorati, Mauro Chessa e Nino Aimone, che con Ruggeri, Saroni, Campagnoli, Fico e Soffiantino ha percorso con profonda amicizia una sorprendente avventura artistica.
Mario CALANDRI
1914 - 1993
In quel periodo sono i primi esordi come pittore, espone a Roma e a Venezia, dove, nel 1940, partecipa per la prima volta alla Biennale. Nel dopoguerra Calandri diventa assistente di Marcello Boglione, titolare della Cattedra di tecniche dell'Incisione presso l' Accademia Albertina di Torino cui succede come incaricato nel 1957 fino al 1960. Mario Calandri è considerato uno dei massimi incisori del XX secolo e si colloca nell'olimpo degli artisti specializzati nella grafica.
L'artista torinese è stato anche un pittore di ottima qualità, capace di effettuare sostanziosi scambi artistici tra l'incisione e la pittura modulando ed influenzando, ora nell'uno ora nell'altro, invenzioni ed emozioni. Calandri come incisore ha partecipato alle più importanti rassegne nazionali e internazionali ed ha esposto in numerose mostre personali. Grandissima è stata l'attenzione sull'artista anche dopo la morte: a testimonianza di ciò, le molte retrospettive che sono state presentate nell'ultimo decennio.
Francesco CASORATI
1934 - 2013
“Ha dipinto fino a pochi giorni fa facendo delle opere a mio avviso bellissime e diverse dal suo solito - dice ancora la moglie -. Diverse nelle forme e anche nei colori, non più così forti e sicuri, ma più pallidi, chiari, più meditati.
Un dono quello di Francesco che sfocia nella prima mostra allestita a Milano già nel 1954, quando era appena ventenne. Nel suo curriculum figurano anche quei 24 anni passati ad insegnare all'Accademia Albertina di Torino.
Piero MARTINA
1912 - 1982
Ha esposto alla Biennale di Venezia nel 1962 le grandi tele appartenenti ai cicli Nudi nella vigna e Nudi distesi; ci ricorda il periodo compositivo governato dalle pregnanti stratificazioni materiche e cromatiche, compreso tra i primi anni Sessanta e il decennio successivo.
Stringe legami di amicizia con il pittore Francesco Tabusso. Collabora all’allestimento degli spettacoli teatrali Nozze di sangue di Garcia Lorca e Woyzeck di Buchner e con Carlo Levi, che lo presenta nel 1938 alla sua prima personale a Genova.
Martina e Carlo Mollino, lo studio dell’artista diviene l’ambientazione ideale per una serie di scatti del celebre fotografo ed architetto.
Enrico PAULUCCI
1901 -1999
Nel 1928 soggiorna a Parigi accedendo allo studio diretto del grande corso pittorico francese: l’Impressionismo e i suoi sviluppi ancora poco noti in Italia di Picasso, Matisse, Dufy, Braque.
Di nuovo nel capoluogo piemontese, assieme a Chessa, Galante, Levi e Jesse Boswell, allieva di Felice Casorati, costituisce il Gruppo dei Sei (1929).
Questi pittori guardano alla pittura francese postimpressionista (Cèzanne, Derain, Matisse, Bonnard, Dufy).
Paulucci, che si ispira ai Fauves quanto a colorismo. A Torino con Felice Casorati fonda lo Studio Casorati-Paulucci. Le sue opere sono esposte in importanti musei nazionali ed europei.
Giorgio RAMELLA
1939
L’esordio sulla scena artistica torinese è negli anni Sessanta con un’esposizione alla Galleria La Bussola insieme a Ruggeri, Saroni, Soffiantino e Gastini; nella stessa galleria allestisce la prima mostra personale nel maggio del 1964.
Dal 1965 al 1970 riceve numerosi premi esponendo a Milano, Venezia e alla Promotrice delle Belle Arti di Torino.
Nel 1970 è presente ad importanti esposizioni a Ginevra, Parigi e Bruxelles. Nel 1994 una sua grande Crocifissione, esposta nel Convento di San Bernardino di Ivrea è acquistata dalla Fondazione De Fornaris per la GAM di Torino. Tra il 1994 e il 2000 l’artista lavora, dopo un viaggio negli Stati Uniti, ai Graffiti che espone alla Maze Art Gallery di Torino e al Castello di Barolo, e alla Galerie Unter Turm di Stoccarda e al Musèe Dèpartemental de la Prèhistoire a Solutrè.
Nel 2001 alla Galleria La Nuova Gissi di Torino, espone il ciclo dedicato a Vincent Van Gogh, che successivamente porta a Lione e al Centre Le Polaris di Corbas.
Nel 2003 la Regione Piemonte dedica a Giorgio Ramella una retrospettiva al Convento dei Cappuccini di Caraglio.
Carlo TERZOLO
1904 - 1975
Nato nella campagna piemontese, si trasferì giovanissimo a Torino per frequentare l’Accademia di Belle Arti , dove poi tornò come apprezzato maestro delle nuove generazioni. Fondamentali nella sua formazione i viaggi in Toscana e soprattutto a Siena dove studia i primitivi identificando in Ambrogio Lorenzetti (si conserva una sua straordinaria copia di un particolare del Buon Governo) il suo stabile punto di riferimento.
Altrettanto fondamentali i classici pellegrinaggi a Parigi, con stimolanti frequentazioni di Prampolini, DePisis, Savini. Innumerevoli le sue presenze alla Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Roma e alla Triennale di Milano.
Un cospicuo numero di sue opere è presente alla GAM di Torino e altre importanti collezioni pubbliche e private.
Sandro CHERCHI
1911 - 1998
Dal 1948 insegna scultura all'Accademia di Torino e partecipa alle Biennali di Venezia, San Paolo del Brasile e Alessandria d’Egitto.
Già dai suoi capolavori giovanili, Cherchi introduce e conserva una linea di sviluppo coerente, toccando un momento culminante nelle opere dell’ultimo periodo con l'impostazione del rapporto uomo-paesaggio.
Francesco CAIAZZO
1916 - xxxx
Nasce a Napoli nel 1916, purtroppo non conosciamo la data di decesso.
Difficile ricostruire, se non parzialmente, la storia di questo autore rivelatosi una meteora nella Torino anni ‘50. Uno stato di servizio repentino all’Accademia Albertina ci informa che Caiazzo, scenografo diplomatosi all’Accademia di Napoli e pittore dalla rara produzione di stile post impressionista, arriva in Piemonte nel 1950. Docente presso il Liceo Artistico nel 1954 riceve l’incarico sul Corso di Scenografia dell’Accademia Albertina e, dal 1961 al 1966, è titolare della cattedra di Scenografia. Figura e Ornato modellato. Dall’anno in cui scade l’incarico si perdono le sue tracce. Rimane, nei ricordi di alcuni contemporanei, un personaggio schivo, più attento alla scenografia che non alla pittura ed alle mostre per le quali non ha mai rivelato grande interesse.